giovedì 25 ottobre 2012

Afghanistan, ancora sangue morto uno degli italiani feriti


Conflitto a fuoco durante un’operazione congiunta con l’esercito afgano: la vittima
è il caporale Tiziano Chierotti,
24 anni. Era di Arma di Taggia
Nell’assalto contro una pattuglia mista di militari italiani e afghani nella provincia di Farah è morto un alpino di 24 anni, il caporale Tiziano Chierotti. Tre suoi compagni sono rimasti feriti. Non sono in pericolo di vita. Morto anche un soldato afgano che partecipava all’operazione. 

Mentre a Roma il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Claudio Graziano, presenta il calendario 2013 della forza armata, dedicato proprio a 30 anni di missioni di pace in tutto il mondo, in Afghanistan, dunque, si spara. Lo scontro è avvenuto intorno alle 13.40, ora locale. Secondo le prime ricostruzioni, i militari italiani coinvolti erano impegnati in una attività di pattuglia congiunta della Task Force South East con unità del 207/o Corpo dell’esercito afgano nel villaggio di Siav, a circa 20 km a ovest della base operativa avanzata `Lavaredo´ di Bakwa - dove è basata la Task Force South East costituita dal 2/o reggimento alpini di Cuneo - quando sono stati attaccati con armi da fuoco da un gruppo di insorti. 

Immediata, fa sapere il comando italiano, la reazione della pattuglia che ha subito messo in sicurezza l’abitato di Siav per poi prestare soccorso ai feriti, i quali dopo meno di trenta minuti sono stati evacuati in elicottero presso l’ospedale da campo di Farah, dove sono stati ricoverati. Tre hanno riportato ferite alle gambe e non sono in pericolo di vita. Il caporale Chierotti, gravemente colpito all’addome, è stato trasportato dall’ospedale di Farah alla struttura sanitaria di livello superiore di Camp Bastion. Ma il giovane, originario di Sanremo, è morto per il repentino aggravarsi delle condizioni cliniche, nonostante i tentativi di rianimazione. 
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sull’accaduto. Attentato con finalità di terrorismo il reato configurato dagli inquirenti di Piazzale Clodio che sono ora in attesa di una serie di informative sulla dinamica della sparatoria. 

Lo scontro fa capire come l’Afghanistan, a poco più di due anni dalla conclusione della missione Isaf decisa dalla Nato per fine 2014, è tutt’altro che pacificato. Anche nella regione Ovest, a guida italiana, dove sono impiegati i circa 3.500 militari del contingente nazionale. Ieri lo scoppio di un ordigno artigianale ha causato la morte di Salim Mobarez, capo del distretto di Porchaman nella provincia di Farah. Il giorno prima nel distretto di Obe - sempre nell’Ovest “italiano” - gli insorti hanno teso un agguato ad un reparto delle forze di sicurezza afgane causando tra sette e 12 morti. 

Il premier Mario Monti, dopo il cordoglio per la morte del giovane militare, ha auspicato che «tutto il mondo politico e istituzionale si raccolga intorno alle forze armate italiane, confermando il pieno sostegno al loro impegno nelle aree di crisi ed in particolare all’opera encomiabile che prestano al servizio del nostro Paese nella cruciale fase di transizione istituzionale, stabilizzazione e pacificazione in Afghanistan». Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, si è stretto alla famiglia dell’alpino ucciso, «un ragazzo generoso e coraggioso e tale si è dimostrato fino all’ultimo momento. Tiziano non ti dimenticheremo. Grazie del tuo esempio quotidiano e del tuo impegno fino all’estremo sacrificio». Di Paola ha poi confermato che la missione non cambia. «Sappiamo - ha spiegato - che questa fase della presenza italiana in Afghanistan è la più delicata e complicata. Il Governo si è impegnato a rispettare le date del ritiro in accordo con gli alleati transatlantici, fino a completare la transizione verso le forze di sicurezza afgane». 

Ma dal centrosinistra tornano a levarsi gli appelli al ritiro del contingente nazionale. «Noi dell’Idv - ha detto Antonio Di Pietro - che siamo stati gli unici in Parlamento a votare contro il rifinanziamento delle missioni militari, chiediamo con forza che si scriva la parola fine a tutto questo e che i nostri ragazzi tornino a casa». Per il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, quello di oggi è «l’ennesimo episodio che dimostra come quella in Afghanistan sia una vera e propria guerra e che le nostre truppe dovrebbero andarsene, subito». Anche per il leader di Sel, Nichi Vendola, «è giunto il momento di riportare a casa i nostri ragazzi». 
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso ai familiari di Chierotti «i sentimenti della sua affettuosa vicinanza e della più sincera partecipazione al loro grande dolore» provocato dal «proditorio attacco». E messaggi di cordoglio sono arrivati anche dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani. 

lunedì 22 ottobre 2012

Ragazzi/e per organizzare eventi



Il bicchio cerca ragazzi/e , che si occupino di organizzare feste,aperitivo,mostre ecc ..c/o nel nostro locale. 
Il lavoro consiste nel trovare organizzare la serata che potrà svilupparsi come aperitivo o come dopo cena in qualunque giorno della settimana, che si è aperto..
scrivere un email. movida.bicchio@gmail.com





Il bicchio cerca ragazzi/e , che si occupino di organizzare feste,aperitivo,mostre ecc ..c/o nel nostro locale. 
Il lavoro consiste nel trovare organizzare la serata che potrà svilupparsi come aperitivo o come dopo cena in qualunque giorno della settimana, che si è aperto..

mercoledì 17 ottobre 2012

BICCHIO RICERCA BARISTI DA INTEGRARE

BICCHIO cerca barman capace a fare cocktail e caffetteria scrivere urgentemente nella bacheca. Giorni di lavoro Sabati, domeniche e qualche venerdì grazie!!!

I GIORNI CHE IL BICCHIO E APERTO E GIOVEDì, VENERDì, SABATO,DA NOVEMBRE ANCHE DOMENICA.
TUTTI I GIORNI DALLE 18,00 ALLE 02,00
CAPODANNO E APERTO E QUINDI SI LAVORA












martedì 16 ottobre 2012

BICCHIO RICERCA BARISTI

BICCHIO cerca barman capace a fare cocktail e caffetteria scrivere urgentemente nella bacheca. Giorni di lavoro Sabati, domeniche e qualche venerdì grazie!!!
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TUTTI I GIORNI DALLE 18,00 ALLE 02,00
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PROFESSIONE "BARMAN"


Quella del barman è una professione indubbiamente faticosa ma anche estremamente affascinante e remunerativa.
Negli ultimi anni per far fronte ad una richiesta sempre maggiore di personale specializzato sono nati anche dei veri e propri corsi mirati alla formazione di barman (e barlady) professionisti.
Chi può svolgere questa professione?
Può svolgere la professione di barman chi ha un diploma ad indirizzo alberghiero oppure chi ga frequentato uno dei tantissimi corsi di formazione che vengono organizzati in tutta Italia. Spesso viene richiesta esperienza (anche minima); esperienza che si può ottenere anche tramite stage.
Il barman non è solamente colui che serve e prepara cocktail; deve essere anche in grado di consigliare e capire i gusti dei clienti.

Ultimamente accanto alla figura del barman “tradizionale” è nata una nuova figura, quella del bartender (o barman acrobatico), in grado di lanciare e riprendere oggetti con movimenti precisi e preparare più di un drink contemporaneamente. Il bartender solitamente lavora in orari notturni.
Vi riportiamo un interessante decalogo del barman perfetto tratto dal sito della Federazione Italiana Barman1. Il barman è un artista e la preparazione dei cocktails è un arte che si nutre di spirito, sapore aroma e colore;
2. La missione del barman è di rallegrare e non di ubriacare;
3. Fai del cliente un amico e non dell’amico un cliente;
4. Non porgere mai un bicchiere senza un sorriso;
5. Non parlare più del necessario, non ascoltare ciò che non ti riguarda e dimentica le confidenze dell’amico;
6. Cerca di essere il più sincero, il più elegante, il più cordiale, il più fine, in ogni momento ed in ogni luogo;
7. Non fare trucchi con i cocktails e non approfittare della fiducia dei tuoi amici, servi loro sempre il meglio;
8. Sii paziente con i tuoi collaboratori, insegna loro con amore la professione, non ingannarli;
9. Tieni sempre viva la solidarietà professionale e non permettere a nessuno di infrangerla;
10. Sentiti orgoglioso di essere un barman, ma soprattutto sappine essere degno.
Un barman può lavorare in bar, locali notturni, hotel, navi.





|| **IL BICCHIO** Presents: THE HALLOWEEN PARTY ||


MERCOLEDI' 31/10/2012,

|| **IL BICCHIO** Presents: THE HALLOWEEN PARTY ||

"Halloween: festa magica e misteriosa strapiena di sorprese in cui, tra dolcetti e scherzetti, la paura e l'orrore diventano gioia e divertimento" - Jean-Paul Malfatti.



NON SAI COSA FARE???
VUOI ANDARE A BALLARE E NON SAI COSA FARE PRIMA???
...PASSA AL BICCHIO E DIVERTITI CON NOI!!!


Una notte buia e tenebrosa da trascorrere in compagnia:
Speciale apericena di Halloween dalle ore 20, a seguire DJ SET fino a notte inoltrata!


***OFFERTA SPECIALE HALLOWEEN***
--->Apericena a buffet + 2 Consumazioni 9 EURO

--->Drink a 5 EURO (3X2) PRENDI 3 E PAGHI 2!!!


DJ SET:

☊ Paul Scaletta

-------- INGRESSO LIBERO ----------

Per Info & prenotazioni:  339 1824984

Un abbigliamento decoroso ed un comportamento civile fanno di te un ospite gradito.

BICCHIO Via Volta, 28 12037 Saluzzo Cuneo (CN).

|| **IL BICCHIO** Presents: THE HALLOWEEN PARTY ||






MERCOLEDI' 31/10/2012,

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LA FESTA DI HALLOWEEN È NATA IN EUROPA


LA FESTA DI HALLOWEEN È NATA IN EUROPA


La prima volta che ho sentito parlare di Halloween, lo confesso, è stato in occasione della visione del film “ET, l’extraterrestre”. Correva l’anno 1982 e il film di Spielberg fu un successo planetario. Chi non ha mai visto, almeno una volta, il simpatico, ma un po’ inquietante, omino alieno che con il suo dito storto indicava il cielo esclamando “telefono casa”? Piaceva ai grandi e ai più piccoli e credo abbia determinato il successo europeo della festa di Halloween.
Ora, i più tradizionalisti sono portati a pensare che sia una festa staccata dalle nostre tradizioni europee, in particolare da quelle latine. Una sorta dicarnevalata fuori stagione, un’altra occasione, l’ennesima, per dare una mano al commercio. Quello che turba i più è il fatto che sia legata alla nostra religiosissima tradizione di Ognissanti: che c’azzecca, direbbe qualcuno, una festa in cui si celebrano tutti i Santi del Paradiso, con una mascherata, con idolcetti e scherzetti e con le zucche simpaticamente intagliate e illuminate? Un’americanata, niente di più.
E invece la festa di Halloween ha origini antichissime ed è tutta europea. Risale addirittura ai Celti che la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre festeggiavano il …. Capodanno. Eh già, perché a fine ottobre, concluso il lavoro nei campi, i contadini si preparavano a passare l’inverno chiusi nelle loro capanne. Qual era il modo migliore per prepararsi ad un lungo periodo di clausura e di inattività? Quello di fare un po’ di bisboccia. Ma anche gli antichi Celti avevano i loro dei e qualsiasi festa doveva essere dedicata a qualcuno di loro. In questa occasione i riti erano tutti in onore di Samhain, il Signore della Morte e il Principe delle Tenebre. I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, cioè il 31 Ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti, che vivevano in una landa di eterna giovinezza e felicità chiamata Tir nan Oge. In un certo senso, dunque, festeggiare questa divinità aveva lo scopo di scacciare la paura della morte e degli spiriti.
I Celti si riunivano nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione delFuoco Sacro e, vestiti con maschere grottesche, sacrificavano gli animali al dio Samhain. Per ritornare al villaggio nel buio della notte si facevano luce con delle lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro.
In Irlanda si diffuse la tradizione di lasciare qualcosa da mangiare e del latte da bere fuori dalla porta, in modo che gli spiriti passando potessero rifocillarsi e decidessero di non fare degli scherzi agli abitanti della casa.
Detto questo, la domanda è: qual è il nesso tra questa festa in onore di un dio pagano e quella religiosa di Ognissanti? Il nome stesso può suggerire la risposta: in inglese Ognissanti si diceAll Hallows’ Day; la vigilia del giorno di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, si chiama All Hallow’ Eve. Queste parole si sono trasformate prima in Hallows’ Even, e da lì ad Halloween il passo è stato breve.
Va da sé, dunque, che la Chiesa ci abbia messo lo zampino, come ha fatto con altri riti pagani nati prima della diffusione del Cristianesimo. Non potendo combatterli, essendo ben radicati nelle popolazioni anglosassoni, li trasforma infeste religiose.
Ma un’altra domanda può sorgere spontanea: come mai allora la festa di Halloween è tradizionalmente legata alle usanze americane? Perché tra il 1845 e il 1850, a causa di una malattia che devastò le coltivazioni di patate, circa 700mila Irlandesi emigrarono in America, portando con sé le loro usanze, tra cui anche quella di festeggiare Halloween. L’abitudine dimascherarsi deriva probabilmente dall’usanza celtica di indossare pelli di animali e maschere mostruose durante i riti di Samhain e dell’accensione del Fuoco Sacro, per spaventare gli spiriti e tenerli lontani dai villaggi.
Anche la tradizione che vede i bambini americani – ma ormai anche quelli europei – andare casa per casa e bussare chiedendo “dolcetto o scherzetto?” (“Trick or treat? In Inglese), può essere spiegata con l’antica usanza celtica di lasciare cibo e latte fuori dalla porta, nella speranza di ingraziarsi gli spiritied evitare le loro malefatte.
E le zucche? Be’, gli Irlandesi emigrati in America scoprirono che si prestavano ottimamente per la costruzione delle tradizionali lanterne e sostituirono con le zucche le cipolle usate dai Celti. Quest’ultimi, d’altra parte, non potevano conoscere le zucche, essendo un ortaggio originario dell’America Centrale, in particolare del Messico. Quindi, la tradizionale Jack o’lantern, simbolo incontrastato di questa festa, è ricavata da una zucca solo da circa un secolo.
Dopo aver esposto brevemente la storia di questa festa, non mi resta cheaugurare A TUTTI

MERCOLEDI' 31/10/2012,

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