Fu nel retrobottega di una pasticceria di'Alba, fondata nel 1944 da Pietro Ferrero, che nacque l'antesignana di quella che sarà la novità rivoluzionaria degli anni della ricostruzione del nostro paese, nell'immediato dopoguerra, e una delle specialità dolciarie più conosciute al mondo: la Nutella.
All'origine del prodotto troviamo la passione e l'aspirazione del signor Ferrero di offrire al più ampio numero poddibile di consumatori un prodotto dolciario nutriente e a basso costo e che potesse così sostituire il più prestigioso Cioccolato, allora riservato esclusivamente alle classi più abbienti a causa del prezzo elevato.
Questo prodotto venne sapientemente creato e fu chiamato Giandujot.
Questo prodotto venne sapientemente creato e fu chiamato Giandujot.
In pochissimo tempo conquistò il mercato locale, proprio grazie al prezzo estremamente competitivo rispetto al cioccolato tradizionale.
Il Giandujot fece innamorare immediatamente i bambini e le mamme, dato che finalmente avevano a disposizione un prodotto alternativo da mangiare a merenda e colazione con il pane, tuttavia aveva un inconveniente, quello di essere ancora difficilmente spalmabile. Per questo motivo si cercò di modificare la ricetta affinchè si potesse rendere il Giandujot piùspalmabile.
Nel 1949 la ricerca rivelò i risultati sperati e si ottenne una crema al cacao e nocciola che prese il nome di Supercrema Giandujot.
In quello stesso anno, il fratello fondatore Giovanni, prese un campione di prodotto e lo inviò alla Prefettura di Roma con lo scopo di ottenere il riconoscimento di qualità.
La nuova versione del prodotto ottenne subito un successo che andò ben oltre le aspettative, tanto che un giorno il signor Giovanni Ferrero, allora responsabile delle vendite, recatosi a Milano con il furgone per incontrare un grossista, si trovò circondato da una folla di persone che volevano acquistare direttamente dal lui la Supercrema.
Il Giandujot fece innamorare immediatamente i bambini e le mamme, dato che finalmente avevano a disposizione un prodotto alternativo da mangiare a merenda e colazione con il pane, tuttavia aveva un inconveniente, quello di essere ancora difficilmente spalmabile. Per questo motivo si cercò di modificare la ricetta affinchè si potesse rendere il Giandujot piùspalmabile.
Nel 1949 la ricerca rivelò i risultati sperati e si ottenne una crema al cacao e nocciola che prese il nome di Supercrema Giandujot.
In quello stesso anno, il fratello fondatore Giovanni, prese un campione di prodotto e lo inviò alla Prefettura di Roma con lo scopo di ottenere il riconoscimento di qualità.
La nuova versione del prodotto ottenne subito un successo che andò ben oltre le aspettative, tanto che un giorno il signor Giovanni Ferrero, allora responsabile delle vendite, recatosi a Milano con il furgone per incontrare un grossista, si trovò circondato da una folla di persone che volevano acquistare direttamente dal lui la Supercrema.
Questo episodio ebbe immediate ripercussioni sull'organizzazione distributiva del prodotto. Si decise così di sviluppare un rapporto di vendita diretto con i dettaglianti contribuendo così alla rapida ascesa del livello di notorietà e di apprezzamento del prodotto in Italia.
L'evoluzione della Supercrema che, da alimento voluttuario, divenne parte integrante dell'alimentazione quotidiana, determinò svariate modifiche non solo a livello di confezionamento, ma anche nell'orientamento del messaggio pubblicitario che venne indirizzato direttamente alle mamme, considerate le principali responsabili delle scelte nutrizionali e di acquisto.
Tuttavia, la vera e propria svolta nel processo di espansione del prodotto, si verificò nel1964, anno in cui la denominazione Supercrema Giandujot venne abbandonata a favore di un nome ed un marchio molto più incisivi, comprendibile da tutti, anche all'estero.
Michele Ferrero, figlio del fondatore della società, intuì ben presto le potenzialità di internazionalizzazione del prodotto, con riferimento particolare ai paesi anglosassoni e tedeschi, caratterizzati da elevati consumi di cioccolato e prodotti derivati.
Si richiedeva quindi un termine capace di sintetizzare l'identità della Supercrema, facilmente comprensibile e pronunciabile nelle diverse lingue.
Si pensò così alla materia prima, la nocciola, tradotta con il termine inglese Nut, alla quale venne agganciata la desinenza ella che evocava attributi positivi oltre che essere pronunciabile a qualsiasi latitudine.
Nacque così il marchio Nutella che oggi è conosciuto in molti paesi del mondo come uno dei prodoti rappresentativi dell'Italia, entrando di diritto a far parte della schiera di prodotti mito, che tagliano trasversalmente più generazioni.
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